How was Pecci made?



Il progetto del nuovo Centro per l'arte contemporanea fu affidato nel 1981 all'architetto fiorentino Italo Gamberini (1907-1990), esponente di quel razionalismo toscano la cui opera-manifesto è la stazione ferroviaria di S. Maria Novella a Firenze, firmata nel 1933 da Giovanni Michelucci ma progetto di tesi proprio del giovane Gamberini. Egli in seguito fu per lungo tempo docente all'Università di Firenze ed autore di importanti edifici, fra i quali va ricordata, sempre a Firenze, la sede regionale RAI.
La costruzione del Museo a Prato iniziò nel 1985 e terminò nel 1988, anno dell'inaugurazione.
L'edificio principale, basso e dalla forma apparentemente a U chiusa dalla cavea del teatro scoperto, costituisce il fulcro di un complesso di edifici ai quali il Museo è collegato direttamente per mezzo di un tunnel coperto che porta al CID/Arti Visive, alle Sale della Grafica e agli uffici.
L'edificio rettilineo che delimita l'area del Museo parallelamente al Viale della Repubblica ospita fra l'altro, in un ampio spazio polivalente interrato di fianco all'hotel, la nuova sede della Collezione permanente, allestita su progetto degli architetti Alberto Bacchi e Tiziano Sarteanesi, già progettisti della Fondazione Palazzo Albizzini - Collezione Burri di Città di Castello.
Il tessuto connettivo fra i diversi corpi di fabbrica è costituito da un terreno attrezzato a verde, dove sono collocate grandi sculture della collezione, da un percorso di vie interne, pedonali e carrabili, e da un ampio parcheggio scoperto.
L'architettura del Museo si sviluppa su tre piani che alternano forme simmetriche e asimmetriche, razionalismo e organicismo: il piano interrato, col parcheggio privato e il deposito; il piano terra, con la reception, la saletta conferenze, i laboratori del Dipartimento Educazione, il bar/ristorante e l'auditorium; il primo piano dove, oltre all'ingresso e al tunnel che porta al CID/Arti Visive, si trovano la libreria, la biglietteria e la scacchiera asimmetrica delle 10 sale espositive intercomunicanti.



Tratto dal catalogo della Collezione Permanente


The design of the new Centre for Contemporary Art  was entrusted in 1981 to the Florentine architect Italo Gamberini (1907-1990) a member of the Tuscan rationalism whose manifesto-work is the train station of S. Maria Novella in Florence, signed in 1933 by Giovanni Michelucci, but the young Gamberini's own thesis project He was for a long time professor at the University of Florence and author of importan buildings, among which is remembered, also in Florence, the regional RAI office.
The construction of the Museum began in 1985 and ended in 1988. The main building, low and apparently U-shaped, is the centerpiece of a complex of buildings with which the museum is directly connected by a covered tunnel leading to the CID / Visual Arts, the Graphics Room and offices.
The connective tissue between the different parts of the building consists of a meadow, where is  placed a large collection of sculptures, of a path of internal roadspedestrian and vehicular, and an car park.
The architecture of the museum is spread over three floors with alternating symmetrical and asymmetrical shapes, rationalism and organicismthe basement, with private parking and storage; the ground floor, with reception, conference room, the laboratories of the Department of Education, the bar/restaurant and the auditorium; the first floor where, in addition to the entrance and the tunnel that leads to the CID /Visual Arts, are the library, the ticket office and the asymmetric chessboard of the 10 interconnected exhibition halls.


From the catalog fo the permanent exhibition




[fotografie: fotostream di Aggie Morganti on Flickr http://www.flickr.com/photos/agnesefuji/with/1481921045/]